Mutue: cosa sta facendo l’Europa?

Anche nei palazzi del potere europeo, tra Bruxelles e Strasburgo, si cerca di parlare sempre più di mutuo soccorso.

A livello europeo è una realtà che sta diventando sempre più importante: offre servizi sociali e sanitari a 230 milioni di cittadini, con 180 miliardi di quote associative. È un mondo che deve essere tutelato e valorizzato, ma che purtroppo, a livello normativo, non è ancora pienamente riconosciuto.

Molti parlamentari, appartenenti a diversi paesi e schieramenti, stanno portando avanti iniziative per la diffusione della mutualità. Tra i parlamentari europei più attivi e più attenti al mondo del sociale c’è l’italiana Patrizia Toia, eletta con il Partito Democratico. Come ha spiegato in un articolo per la rivista Valori di qualche mese fa, si è occupata, ad esempio, del Rapporto di Iniziativa sull’Economia Sociale di mercato per un maggiore riconoscimento culturale e giuridico di tutte le realtà del mondo associativo, delle imprese sociali, delle cooperative, delle fondazioni e delle mutue, approvato il 19 febbraio 2009, e da anni lavora con altri colleghi nell’Intergruppo per l’Economia Sociale. Non è tutto: il Parlamento Europeo, nel marzo 2013 è ha approvato una risoluzione per chiedere alla Commissione europea di presentare delle proposte legislative per permettere alle mutue di operare su scala continentale e transfrontaliera.

Tra le proposte che si stanno facendo strada c’è anche quella di promuovere uno statuto della mutua europea, per eliminare tutti quegli ostacoli normativi e burocratici che frammentano i mercati, ostacolando l’innovazione e le economie di scala, ma anche per omogeneizzare i Paesi europei e introdurre sistemi mutualistici anche in quegli Stati rimasti indietro. L’Europa se ne deve occupare, e deve tutelare la natura solidaristica delle società di mutuo soccorso, “stabilendo – ha sottolineato l’on. Toia – norme di governance democratiche e trasparenti”. È necessario “sperimentare e regolare forme innovative di collaborazione tra Stato e mercato, tra istituzioni e associazioni di cittadini. I principi etici – ha aggiunto – devono entrare a far parte del mercato ed essere riconosciuti”.

L’obiettivo è diffondere al massimo i valori su cui si basano le mutue, tutelare questo grande patrimonio di cui ancora si parla troppo poco, forse, sbagliando, reputandolo una questione del passato. E invece, in questa grave situazione di crisi economica e finanziaria, in cui tutti noi cittadini dell’Europa siamo sprofondati ormai dal 2008, e che ha avuto fortissime ripercussioni anche sui sistemi di welfare, la mutualità può portare crescita e innovazione. Può svolgere un ruolo fondamentale nel nuovo sistema socio-sanitario che si sta delineando, alleggerendo i costi pubblici e sostenendo e garantendo assistenza ai cittadini.

Nel suo articolo l’onorevole Toia ha speso anche qualche parola per il nostro Paese, in cui una integrazione pubblico-privato è assolutamente necessaria: “il necessario sviluppo e consolidamento delle realtà mutualistiche deve essere un obiettivo perseguito con coerenza da tutti gli attori che compongono il cosiddetto ‘sistema Paese’ a tutti i livelli amministrativi. Dobbiamo essere in grado di farci sentire in Europa per avere una Ue più attenta ai bisogni sociali e alle realtà che ci lavorano”.

Condividi su: Facebooktwittergoogle_pluslinkedin

Leave A Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *