“Abbiamo rimborsato 17 milioni in un solo anno per le visite mediche” (La Verità intervista Dg Cesare Pozzo)

Riportiamo l’intervista a Ferdinando Matera, dg della società di mutuo soccorso Cesare Pozzo, pubblicata oggi su La Verità.

 

Nel 2016 più di 12 milioni di italiani hanno dovuto rinunciare a prestazioni sanitarie, 1.300.00o in più rispetto al 2015. Senza contare poi chi rinuncia a cure e controlli di prevenzione ritardando la scoperta di patologie pericolose. Per questo le mutue private sono sempre più importanti, come spiega Ferdinando Matera, dg della società di mutuo soccorso Cesare Pozzo. Dottor Matera, come vivete la crisi del welfare? Quali sono i vostri numeri?

«La tutela e la salute dei cittadini sono ormai da anni sotto la lente di ingrandimento. Abbiamo deciso di esserne protagonisti, accettando la sfida e proponendoci per integrare il nuovo Ssn senza perdere di vista i due principi cardine che ci contraddistinguono da sempre: la solidarietà e il reciproco aiuto. Puntiamo a garantire piani di assistenza sanitaria vantaggiosi e a cui tutti possono aderire indipendentemente dalle condizioni professionali, sociali e di salute e alla portata di tutti. Nell`ultimo anno la qualità dei nostri piani sanitari ha trovato riscontro anche nella conferma e nell`innovazione di importanti accordi per settori strategici della manodopera specializzata italiana e nel rinnovato rapporto di collaborazione a favore delle categorie degli autoferrotranvieri e dei trasporti in generale. Per andare incontro alle esigenze aziendali, lo scorso anno abbiamo fondato insieme al Centro radiologico e fisioterapico Buenos Aires di Milano la società Welf@rein, un`impresa sociale che realizza piani di welfare aziendali per tutte le aziende. In meno di dieci anni abbiamo raddoppiato il numero dei soci: sono oltre 170.000 le persone, che assistiamo, 400.000 insieme con i famigliari».

La società è nata a metà Ottocento dalla necessità di fuochisti e macchinisti delle ferrovie di dotarsi di tutele per infortuni, malattia, scioperi e decesso. L`opportunità di unire le forze e auto tutelarsi in ambito sanitario è sentita ancora oggi, per avere rimborsi sia sui servizi del Ssn, sia su visite specialistiche e per la prevenzione. È possibile avere il panorama dei sussidi erogati lo scorso anno?

«Nel 2016 la cifra complessiva dei rimborsi erogati ha sfiorato i 17 milioni di euro. Nel dettaglio: più di 6 milioni destinati ai familiari, oltre 2,5 milioni in visite specialistiche; 3,8 milioni di euro in sussidi per esami diagnostici ed esami specialistici; 3,6 milioni di euro per ricoveri ospedalieri e più di 450.000 euro per nuove nascite e adozioni. Inoltre, la mutua Cesare Pozzo per non perdere il suo legame storico con il mondo dei trasporti offre la tutela professionale con cui i lavoratori hanno la certezza di essere protetti in caso di procedimenti amministrativi, civili e penali e per la quale sono stati erogati sussidi per circa 100.000 euro».

Quante sono state le visite specialistiche supportate e i ricoveri ospedalieri?

«Circa 44.000 visite specialistiche e oltre 14.000 i ricoveri ospedalieri».

Quali sono i vantaggi fiscali dei fondi sanitari integrativi istituiti a favore di lavoratori dipendenti e pensionati da una società di mutuo soccorso iscritta all`anagrafe dei fondi?

«I contributi versati alla società di mutuo soccorso per l`istituzione di un fondo sanitario integrativo di origine negoziale sono esenti da qualsiasi tipo di tassazione, rientrano tra le somme che non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente. Ad esempio se un`azienda decide di destinare a favore del proprio dipendente 300 euro a un fondo sanitario integrativo, il dipendente riceverà una copertura di 300 euro e l`azienda avrà un costo maggiorato solo del contributo di solidarietà Inps del 10%, quindi 330 euro. In più, il lavoratore, in sede di dichiarazione, potrà detrarre la parte di spesa a proprio carico e non rimborsata».

E per gli autonomi e tutti i cittadini che decidono di iscriversi individualmente?

«Possono usufruire della detrazione fiscale del 19% dei contributi associativi fino a un massimo di 1.291,14 euro e inoltre tale detrazione, dettata dall`articolo 15 del Tuir, non fa cumulo con altre detrazioni previste, per esempio, per polizze vita, infortuni o previdenza».

Come è organizzata la vostra struttura? E quante convenzioni avete?

«Oltre alla nostra sede storica in via San Gregorio a Milano, siamo presenti in tutte le regioni con 19 sedi regionali e numerosi altri sportelli in varie località italiane. Contiamo circa 3.000 convenzioni».

Come si è chiuso l’ultimo bilancio?

« Nonostante l`aggressività e la competitività presente nel mercato della sanità integrativa, dominato dalle grandi potenze assicurative, nel 2016 abbiamo chiuso il bilancio con un risultato di gestione di oltre 4 milioni di euro».

Su un giornale online è stato pubblicato un articolo dal titolo «Il tradimento della Cesare Pozzo ai pensionati: spariti 10 milioni di euro». Cosa c`è di vero in tutto questo?

«Purtroppo ancora una volta si tende a denigrare la mutua fuorviando, o ancor meglio, travisando fatti non corrispondenti al vero. Il 29 maggio 2015 l`assemblea nazionale, nostro organo supremo, ha deliberato all`unanimità l`abolizione del sussidio di solidarietà a seguito dell`introduzione della legge 221/2012 che ha modificato parzialmente la disciplina della legge numero 3818/1886, la quale sancisce che qualsiasi sussidio può essere erogato solo a chi rimane iscritto al sodalizio, impedendo l`erogazione ai non soci. L`assemblea prendendo atto di ciò ha regolamentato l`erogazione nel rispetto delle disposizioni vigenti in materia. È evidente quindi che tutti erano a conoscenza della normativa sopravvenuta e non era un assunto della società. D`altronde aver avuto la certificazione di legalità con il massimo punteggio la dice lunga sul nostro operato».

Quindi l`importo non erogato come è stato destinato?

«La società poteva benissimo incamerare la somma effettuando investimenti di natura patrimoniale, ma ha attuato una politica che risponde ai principi solidaristici. Ha inteso che l`intero importo erogato, pari a 13.113.788,14 euro, venisse destinato a un fondo di riserva denominato fondo ex articolo 17 a disposizione dei soci, al fine di migliorare le prestazioni. Appare strano come qualcuno possa far finta di non conoscere i fatti, visto che il bilancio è stato approvato dall`assemblea nazionale, discusso in ogni assemblea regionale e depositato presso la Camera di commercio. È evidente che si tende a strumentalizzare a proprio piacere, forse da parte di quelle persone che non hanno ottenuto ciò che si erano prefissati, considerato che della trasparenza e liceità questo cda ne ha fatto il principio cardine della sua strategia programmatica. Abbiamo dato mandato al nostro legale per tutelare l`interesse della società».

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