Cure odontoiatriche: la necessità di avere un sussidio

Mi ha colpito molto un articolo del quotidiano “La Verità”, pubblicato il 20 ottobre scorso, da titolo: “La sanità pubblica non cura chi ha male ai denti”.

Purtroppo è proprio così: tranne poche eccezioni, la maggioranza delle cure odontoiatriche non sono contemplate tra quelle passate dal Servizio Sanitario Nazionale. In Italia ogni anno, solo sei pazienti su mille che si rivolgono ad un ospedale chiedono e ottengono una prestazione dentistica. E questo per i paletti insormontabili fissati per l’accesso al servizio e la volontà politica (inesistente) di investire sul settore prevenzione. Per essere curati gratuitamente bisogna avere un’emergenza, una malattia grave, che comporti nella sua degenerazione un fortissimo mal di denti. Altrimenti, il reddito, che deve essere bassissimo. In più, con l’aggiornamento dei nuovi Lea di questi ultimi mesi, le maglie si sono ancora più strette.

Possibilità di fare prevenzione? Zero.

Anche qui, emerge la sempre più impellente necessità di un sistema di sanità integrativo che colmi le lacune e le carenze del nostro sistema pubblico.

È di questi giorni l’analisi realizzata da Eurispes per Aio, l’Associazione Italiana Odontoiatri, proprio sull’assistenza integrativa in odontoiatria.

La spesa odontoiatrica nel 2015 vale 475 euro l’anno dei 1384 euro spesi da ogni famiglia per integrare quanto il Servizio sanitario nazionale non dà, e risulta la voce più elevata (35%) tra gli esborsi dei nuclei familiari. Di questi 475 euro solo un sesto, circa 80 euro, è spesa sostenuta da mutue no profit e fondi integrativi, mentre in Francia sarebbero 300 e in Germania 240, cioè metà. La ricerca conferma come il Ssn non abbia mai coperto l’Odontoiatria, se non per prestazioni essenziali minoritarie.

Leggendo commenti e resoconti della presentazione dell’analisi, ho trovato molto interessante l’intervento di Gian Maria Fara di Eurispes. Sostanzialmente, vede nella sanità integrativa una buona chance per migliorare l’assistenza e scovare il sommerso.

Con una spesa sanitaria pubblica di 111 miliardi di euro (2014), di cui solo 2-3 miliardi sono destinate all’odontoiatria, la maggior parte delle prestazioni odontoiatriche resta interamente a carico delle famiglie. Ed ecco perché è importante avere la possibilità di iscriversi ad una società di mutuo soccorso o a un fondo sanitario.

Come ha spiegato Gian Maria Fara, “una sinergia tra Ssn e fondi integrativi sarebbe vantaggiosa sia per i cittadini sia per la sanità pubblica. L’obiettivo è un sistema della salute integrato”. Bisogna infatti “favorire lo sviluppo di fondi aperti, accessibili a tutti i cittadini anche individualmente. I fondi sanitari integrativi possono rappresentare una reale opportunità per i cittadini e per lo stesso Ssn, a patto di considerarli non in una logica di contrapposizione e/o in alternativa al sistema pubblico, bensì di complementarietà e quindi maggiore opportunità. Non va infine dimenticato che la crescita dei fondi sanitari integrativi consentirebbe l’emersione della quota di spesa sanitaria oggi non tracciata”.

Quindi: società di mutuo soccorso, sussidi sanitari!

Peraltro, a decorrere dal 2010, per le società di mutuo soccorso, è previsto l’obbligo di attestare, su base annua, di aver impegnato singolarmente o congiuntamente, risorse per prestazioni di assistenza odontoiatrica e assistenza socio-sanitaria rivolta ai soggetti non autosufficienti, nonché prestazioni finalizzate al recupero della salute di soggetti temporaneamente inabilitati da malattia o infortunio (c.d. “prestazioni vincolate”), in misura non inferiore al 20% dell’ammontare complessivo delle risorse destinate alla copertura di tutte le prestazioni garantite agli assistiti. Il decreto di riferimento è il D.M. 27/10/2009, c.d. “Decreto Sacconi”

Che dire, non possiamo che dare ragione al dott. Fara. Auspichiamo che sempre più italiani se ne rendano conto, perché la prevenzione è fondamentale per mantenersi in salute!

 

Condividi su: Facebooktwittergoogle_pluslinkedin

Leave A Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *