Le prospettive per le società di mutuo soccorso

Percorsi di Secondo Welfare ha svolto una ricerca sui fabbisogni socio-sanitari dei cittadini piemontesi, su commissione di Società Mutua Pinerolese. I risultati sono davvero interessanti, soprattutto per quanto riguarda il ruolo e il possibile sviluppo del mutuo soccorso.

C’è da dire che, per dare una risposta al crescente bisogno di salute dei cittadini, la Regione Piemonte, Province, Comuni, ASL, AO ed Enti gestori della funzione socio-assistenziale stanno cercando di costruire insieme un sistema di governo delle politiche sociali e sanitarie più razionale ed efficiente, che favorisca una reale integrazione socio-sanitaria, un’inclusione sociale e un contrasto alle diverse forme di povertà.

Passi avanti sono stati fatti in tal senso con il Programma Regionale di Prevenzione 2015-2018, il Patto per il Sociale 2015-2017 e il progetto di Piano Sociale Metropolitano della Città metropolitana di Torino.

L’obiettivo è coinvolgere diversi soggetti, tra cui le società di mutuo soccorso.

Nel Patto per il Sociale, le società di mutuo soccorso sono considerate tra l’altro i soggetti del terzo settore che più si qualificano per innovazione e sperimentalità nel campo delle politiche per gli anziani non autosufficienti. Infatti, la Regione Piemonte ha sottoscritto insieme alla FIMIV in associazione con SMP e Solidea un Protocollo volto a promuovere e diffondere tra i cittadini piemontesi la possibilità di usufruire di prestazioni mutualistiche, in un’ottica di sviluppo del welfare partecipato e comunitario.

Non mi interessa in questa sede parlare di questa o quest’altra mutua, ciò che mi preme è evidenziare come dalla ricerca emergano grandi prospettive per il mondo del mutuo soccorso, spero presto estendibili anche alle altre Regioni d’Italia.

La stragrande maggioranza dei soggetti intervistati infatti si è dichiarato molto interessato ad ottenere maggiori informazioni sul mondo delle società del mutuo soccorso. Purtroppo c’è una scarsa conoscenza della mutualità sanitaria operante sul territorio: oltre il 70% degli enti gestori intervistati e l’80% degli enti non profit hanno dichiarato di non conoscere le mutue sanitarie presenti sul territorio e le loro potenzialità in ambito socio-sanitario. E come in Piemonte, sarà così anche nel resto del nostro territorio. Ed è proprio per questo che dobbiamo fare informazione, dire ai cittadini che c’è questa possibilità: entrare nella realtà della sanità integrativa, associarsi ad una società di mutuo soccorso, sottoscrivere un sussidio sanitario. Il nostro obiettivo è diffondere i valori e la cultura del mutualismo, sia tra gli italiani che tra gli operatori del terzo settore. Noi, nel nostro piccolo, ci stiamo provando.

 

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